Le elezioni dell’Ordine degli Infermieri non sono solo una scadenza burocratica: sono il momento in cui la comunità professionale decide da chi farsi rappresentare. Spesso, però, il dibattito si perde tra numeri, quorum e convocazioni. Proviamo allora a tradurre i dati in modo semplice e immediato.
Quanti siamo?
Gli infermieri iscritti all’OPI di Catania sono oltre 6.000. Questo è il punto di partenza da cui calcolare quorum, rappresentatività e reale partecipazione.
Cosa rappresenta un quinto (1/5)?
Un quinto del totale significa dividere 6.300 per 5.
Il risultato è 1.300 infermieri, pari al 20% della platea.
Quindi, se votassero soltanto 1.300 colleghi, si raggiungerebbe appena il 20% degli aventi diritto.
E gli altri numeri?
Metà (1/2) = 3.000 infermieri (50%)
Un terzo (1/3) ≈ 2.000 infermieri (33,3%)
Un quarto (1/4) = 1.500 infermieri (25%)
Un quinto (1/5) = 1.300 infermieri (20%)
Questi valori aiutano a comprendere meglio il peso delle diverse soglie quando si parla di quorum o di partecipazione reale.
Perché conta la terza convocazione
Dal 5 al 7 ottobre si voterà in prima convocazione, dal 12 al 14 in seconda, ma la vera partita sarà il 26-27-28 ottobre, quando il quorum non sarà più un ostacolo e ogni voto conterà davvero allo stesso modo.
È in quella fase che la partecipazione può trasformarsi in rappresentanza reale, non di pochi ma di tutti.
La sfida della rappresentatività
Un’elezione con il 20% di votanti rischia di consegnare l’Ordine a una minoranza. Solo con una partecipazione ampia — 40, 50% o più — si può parlare di un mandato forte, legittimo e condiviso.
I numeri non sono opinioni:
1/5 = 1.300 = 20%
La maggioranza vera si costruisce oltre queste soglie.
Per questo motivo, il voto del 26-27-28 ottobre rappresenta l’occasione per dare voce a tutta la comunità infermieristica di Catania e scegliere insieme un Ordine più trasparente, rappresentativo e vicino ai professionisti
Redazione Nurse news eu
