demansionamento
Cgil e Cisl: “Se l’assessore Borsellino sta per dimettersi che senso ha questo confronto? Siamo contrari alle linee guida finora decise dall’assesorato”.
PALERMO – “Inopportuna e inefficace”. I sindacati Cgil Fp e Cisl Fp commentano con queste parole la a convocazione Continua a leggere
”. Il Nursind scende in piazza per manifestare contro le linee d’indirizzo regionali al ribasso per il calcolo delle dotazioni organiche, oggi al voto della Commissione sanità. “Il numero di infermieri e figure di supporto per posto letto va elevato di almeno il 25% o i casi di malasanità in Sicilia aumenteranno in modo vertiginoso”.
Un infermiere di Andria aveva allestito nella sua abitazione una farmacia domestica dove deteneva medicinali sottratti in ospedale. I carabinieri della Stazione di Andria hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Trani un uomo di 42 anni, in servizio nel locale ospedale, ritenuto responsabile di appropriazione indebita. I militari, nel corso di un controllo alla circolazione stradale, lo hanno fermato l’uomo alla guida della sua auto. Un borsone trovato nel bagagliaio li ha insospettiti. Dentro c’erano numerosi farmaci e materiale sanitario di vario tipo. Il conducente non ha fornito una giustificazione credibile circa il loro possesso.
L’infermiere dipendente del Servizio Sanitario Nazionale non può essere licenziato perché lavora anche presso una struttura privata, se ciò non compromette definitivamente la fiducia del datore di lavoro.
L’ASL non può licenziare un infermiere solo perché lavora contemporaneamente presso una struttura privata convenzionata di cui è socio. È quanto affermato da una recente sentenza della Cassazione [1] secondo cui il licenziamento è illegittimo se è sproporzionato rispetto alla condotta del dipendente concretamente considerata.
Gli infermieri definiti “maleducati e poco rispettosi” dal management del Sant’Anna e contestano i voti, A chi ha compilato l’indagine, la presidente Orsi(IPASVI Lucca) ha qualcosa da dire: «Siamo inorriditi e indignati per il trattamento ingiusto che abbiamo ricevuto che fotografa una realtà del tutto falsa. Sarebbe stato corretto da parte di chi ha compiuto questa indagine portare i risultati agli organi di rappresentanza degli infermieri.
Si riapra la contrattazione nel comparto sanità. Nursind: “partire subito con una piattaforma costruita dal basso che recepisca la necessità di uno sviluppo di carriera e riconosca il disagio della categoria.”
La sentenza della Corte Costituzionale sull’illegittimità del blocco contrattuale del pubblico impiego – pur in attesa delle motivazioni della sentenza – ci inducono a muoverci subito.
Così il Collegio Ipasvi di Roma commenta l’ultima delibera della Regione. In un primo momento era stato sancito che gli infermieri potessero essere impiegati con funzioni di OSS nelle strutture di cura accreditate della Regione. Salvo poi corregere il tiro “maldestramente” con una nuova delibera che ha “eliminato completamente gli infermieri dal deliberato”.
href=”http://www.nursenews.eu/wp-content/uploads/2015/06/contrattisti.jpg”>< di Alfonsa Buttice: Dopo due giorni di proteste i contrattisti del comparto sanità sono stati ricevuti ieri pomeriggio dal direttore generale dell’Asp di Agrigento, Salvatore Ficarra, a cui hanno chiesto la proroga dei contratti fino al 31 dicembre e delucidazioni in merito alla stabilizzazione tanto attesa. Sono infermieri professionali, tecnici di laboratorio biomedico ed ostetriche con contratto a tempo determinato in scadenza il 30 giugno 2015. Hanno maturato 36 mesi lavorativi e, non avendo l’Asp di Agrigento autorizzazione per la stabilizzazione, come prevede il DPCM/precari, ancora non recepito dalla Regione Siciliana. In base alla legge vigente attualmente, la n.78 del 2014, che impedisce alle aziende la proroga dei contratti a questo tipo di personale, per assicurare alti i livelli essenziali di assistenza, l’azienda ha provveduto a conferire incarichi a 80 infermieri professionali, di cui già 18 assegnatari, 14 tecnici di laboratorio biomedico e 5 ostetriche. In attesa che questo personale prenda servizio il direttore ha prorogato di 30 giorni i contratti al personale in scadenza da fine giugno a fine luglio.La situazione, che ha del contraddittorio su stabilizzazione e proroghe, scaturisce dall’attesa che venga approvata la pianta organica dell’azienda sanitaria agrigentina, sul tavolo già da qualche mese dell’assessorato alla salute per essere valutata ed approvata, come anche le piante di tutta la sanità siciliana. Solo allora potranno essere banditi i concorsi, che prevedono la mobilità e la stabilizzazione dei precari con la riserva del 50% dei posti. Intanto le figure del comparto sanità rimangono speranzosi che l’assessore prenda al più presto delle decisioni e chieda l’applicazione delle deroghe al Ministero della Salute. Adesso la palla passa in mano all’Assessorato alla salute che dovrebbe far partire i concorsi entro l’anno. Solo così si potrà eliminare tutto il precariato grazie alla stabilizzazione non solo si creeranno posti di lavoro ma finalmente potranno essere garantiti i servizi sanitari in tutti gli ospedali della Sicilia
fonte Agrigentotv.it
consulenze, ferite, abrasioni, contusioni, ustioni di primo grado, patologie dermatologiche o oculistiche minori, traumi contusivi lievi, rinocongiuntiviti e altre problematiche cliniche di lieve (codici bianchi e verdi ), anche al pronto soccorso del presidio ospedaliero SS Cosma e Damiano di Pescia, ora le trattano gli infermieri. La nuova modalità organizzativa si chiama “see&treat”, letteralmente “guarda e tratta”. Dallo scorso aprile ad oggi 250 pazienti che si sono recati al pronto soccorso di Pescia sono stati trattati solo dagli infermieri . “Rappresentano circa il 4% sul totale degli accessi ma, trattandosi di una fase sperimentale, è già un buon risultato –precisa il direttore della struttura il dottor Fabio Daviddi che oltre a commentare positivamente i dati ritiene soddisfacente l’avvio del servizio, che ha permesso a molte persone una più rapida presa in carico ed un miglioramento complessivo del loro percorso diagnostico.
(di Riccardo Lombardo, dottore infermiere pediatrico) L’Infermieristica Pediatrica è una delle discipline assistenziali con una lunga storia che la qualifica come la più antica tra le discipline dell’Infermieristica, nonostante questo, ha risentito negli anni passati e risente oggi di un’attenzione tutto sommato marginale che la sanità italiana ha riservato ai cittadini in età evolutiva e ai professionisti in questa materia. Coontrariamente a quanto si potrebbe pensare il bambino è anatomicamente e fisiologicamente diverso dall’adulto, sono diversi i segni, le manifestazioni cliniche, le risposte all’ambiente fisico e di vita, alla malattia e alle cure. Di conseguenza, anche le tecniche di osservazione, monitoraggio e valutazione utili per realizzare il nursing pediatrico e neonatologico, sono peculiari. L’ordinamento italiano alla luce dello sviluppo storico delle discipline assistenziali, ha recepito l’esistenza di d ue diverse professioni fin dal 1940 con la L.1098, che prevedeva la figura della Vigilatrice d’Infanzia accanto a quella di Infermiere Professionale.