Lo sfruttamento del personale infermieristico laureato, altamente specializzato non può trovare ristoro in un modesto indennizzo economico.
Il danno della credibilità professionale non è sanabile in nessun modo, neanche attraverso provvedimenti d’urgenza.
“..nelle professioni specialistiche la professionalità acquisita dal dipendente una volta lesa da un demansionamento non può trovare ristoro in provvedimenti successivi a prevalente contenuto patrimoniale, poiché questi ultimi non assicurano al dipendente il ripristino della credibilità professionale, anche in relazione alla rapida evolutività delle tecniche proprie della specifica professione, rispetto alla quale il tempo (più o meno breve) trascorso svolgendo mansioni non corrispondenti crea uno iato che, nella maggioranza dei casi, si rivela difficilmente colmabile.
Si tratta certamente di un danno la cui mancata tutela dipende da un’eccessiva stratificazione normativa ovvero da una semplificazione spinta dei riti processuali nei quali però neppure i provvedimenti d’urgenza fanno più onore al proprio titolo..”
Queste ultime sentenze, hanno un sapore di sconfitta,oltre che per la categoria,anche per tutti i cittadini Italiani che ne pagano quotidianamente le conseguenze,bisogna impugnare le sentenze nella parte dei ristori e fare capire ai giudici che questi tipi di risarcimento incentivano lo sfruttamento fino ad abbassare la qualità assistenziale, mettendo a rischio tutti i giorni la salute pubblica oltre che a mortificare la dignità professionale.
Redazione Nurse news.eu