Pronto soccorso. Ecco il nuovo modello della Toscana per ridurre le attese
Il PS viene ridisegnato allo scopo di “superare il modello di triage focalizzato sulla gestione delle attese” orientandosi, invece, i verso “un approccio che individui in maniera tempestiva il percorso più appropriato”. Via i colori dai codici di Ps, che diventano numeri (da 1 a 5) a seconda del livello di urgenza. Vengono approfonditi ed aggiornati gli ambiti del Fast-track, del See & treat e dell’Osservazione breve intensiva.
27 LUG – Il Pronto soccorso è una delle aree a maggiore complessità in un ospedale. In Toscana ogni giorno 4.100 persone si presentano a un pronto soccorso, per un totale di un milione e 500.000 accesi in un anno. Mediamente, il 75% del tempo speso da un paziente in Pronto soccorso è un tempo di attesa. Su questo ha lavorato la Regione Toscana, cercando nuove soluzioni per ridurre, quando possibile, le attese, e assicurare maggiore attenzione alle persone con fragilità. Una delibera approvata dalla giunta nel corso dell’ultima seduta ridisegna l’organizzazione del Pronto soccorso a partire dalla funzione di triage (i codici colore).
“È infatti emersa, in maniera sempre più evidente, la necessità di superare un modello di triage focalizzato sulla gestione delle attese e di orientarsi verso un approccio che assicuri in maniera tempestiva l’individuazione del percorso più appropriato”, si legge nel provvedimento.
L’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi illustrerà i contenuti della delibera e la nuova organizzazione del Pronto soccorso nel corso di una conferenza stampa fissata per domani, venerdì 28 luglio, alle ore 13, nella Sala stampa di Palazzo Strozzi Sacrati, piazza Duomo 10. Con l’assessore, parteciperanno Maria Teresa Mechi e Luca Puccetti, del settore Qualità dei servizi e reti cliniche dell’assessorato. Saranno presenti anche i responsabili dei Pronto soccorso delle aziende sanitarie.
Il testo del provvedimento è però già disponibile e illustra un nuovo modello, che sarà operativo da gennaio 2018, in cui, all’interno di ogni PS, saranno individuate tre linee di attività:
• Linea di attività ad alta complessità
• Linea di attività a complessità intermedia
• Linea di attività a bassa complessità articolata in: o Codici Minori (con medico) o See & treat (gestito dall’infermiere) o Fast track (invio diretto dal triage alla gestione specialistica)
“Con l’aumento e la revisione dei protocolli See & treat (S&T) e l’introduzione di percorsi Fast track (FT), è prevedibile un aumento della casistica gestibile nella linea a bassa complessità”, si osserva nella delibera, che raccomand, nei PS con più di 40.000 accessi l’anno, la costituzione di team medico-infermieristico per la gestione della “bassa complessità”, con il compito di “ottimizzare la presa in carico, il trattamento e la dimissione dei pazienti arruolabili”.
Il nuovo sistema di Triage per la codifica di priorità e tempi massimi di attesa prevede 5 livelli di priorità:
1 EMERGENZA Assenza o rapido deterioramento di una o più funzioni vitali
Tempo di attesa: Immediato
2 URGENZA INDIFFERIBILE
a) Rischio di compromissione delle funzioni vitali
b) Condizione stabile con rischio evolutivo
Tempo massimo di attesa: entro 15 minuti
3 URGENZA DIFFERIBILE
Condizione stabile senza rischio evolutivo con sofferenza e ricaduta sullo stato generale che solitamente richiede più di due risorse (Le risorse vengono suddivise in due tipologie delle quali solo quelle di tipo 1 entrano nella valutazione per l’identificazione del percorso. Le “risorse di tipo 1” comprendono gli esami strumentali, radiologici e di laboratorio, le consulenze specialistiche e tutte le altre prestazioni correlate ad un livello più alto di complessità e che richiedono un aumento del tempo di permanenza del paziente in PS. Sono invece considerate “risorse di tipo 2” tutte le attività a minore complessità o eseguite routinariamente in PS, che non determinano una variabilità organizzativa in termini di allungamento significativo del tempo di permanenza in PS)
Tempo massimo di attesa: entro 60 minuti
4 URGENZA MINORE
Condizione stabile senza rischio evolutivo che solitamente richiede fino a due risorse
Tempo massimo di attesa: entro 120 minuti
5 NON URGENZA
Condizione stabile senza rischio evolutivo, non urgente o di minima rilevanza clinica, che solitamente non richiede risorse
Tempo massimo di attesa: entro 240 minuti
La delibera attribuisce poi alcuni compiti all’Estar e al Formas.
– all’Ente di Supporto Tecnico Amministrativo Regionale (Estar) spetterà l’adeguamento dei software gestionali di Pronto soccorso
– al Laboratorio Regionale per la Formazione Sanitaria (Formas) lo sviluppo del percorso formativo per il personale del SSR atto a garantire le informazioni, le conoscenze e lo sviluppo di competenze necessari alla realizzazione del nuovo modello organizzativo per percorsi omogenei in Pronto soccorso
Sarà costituito, per un periodo di tre anni eventualmente rinnovabile, un gruppo tecnico a supporto delle attività di monitoraggio regionale sull’implementazione del nuovo modello organizzativo.
Con successivo atto sarà poi stabilito l’adeguamento del campo di applicazione della normativa sulla partecipazione alla spesa per le prestazioni erogate in regime di Pronto Soccorso, a seguito di una simulazione sulla casistica degli eventi di Pronto soccorso per controllare quali codici a priorità numerica sono assimilabili, per le caratteristiche di urgenza e di tipologia del bisogno rappresentate, alle situazioni classificate con codice di priorità bianco e azzurro, da effettuarsi entro il mese di novembre del corrente anno in tempo utile per adeguare i sistemi informativi gestionali.
Fonte
Quotidiano sanità.it