Faccia a faccia tra la Fials e la Fnc Collegi Ipasvi sul comma 566. “Interesse dello Stato e delle Regioni per porre mano finalmente al riordino e adeguamento delle competenze delle professioni sanitarie. Rinvii non più accettabili”.
06 LUG – Confronto tra la FIALS e la FNC Collegi IPASVI sul tanto discusso “comma 566” rispetto alle distinte “prese di posizioni” sulla sua corretta applicazione e declinazione.
Il segretario generale della FIALS Giuseppe Carbone ha dichiarato la disponibilità “ad attivare un fronte comune per portare a buon fine il disposto della legge 190/14, comma 566, articolo 1”, in quanto una eventuale modifica al comma 566 comporterebbe la riapertura di un dibattito che porterebbe solo a rinvii non più accettabili e ad una mortificazione delle professionalità sanitarie del comparto.
“Rimane prioritario – dichiara Carbone – implementare le competenze degli infermieri e di tutte le altre professioni sanitarie, vista la posizione sul ruolo che ricoprono nel sistema salute e soprattutto con l’attuazione del percorso indicato nel 566, lo stesso si può rafforzare a vantaggio dei cittadini, degli assistiti, della relazione ed integrazione con le altre professioni del sociale e sanitarie della dirigenza, fornendo prestazioni sempre più efficaci ed efficienti non solo in ospedale ma soprattutto sul territorio, costituendo quest’ultima la sfida più rilevante nell’innovazione con l’appropriatezza delle cure e nuovi modelli organizzativi”.
La presidente della FNC Collegi IPASVI, Barbara Mangiacavalli, concorda con l’impostazione della FIALS e sottolinea “la comunanza per il percorso individuato e la collaborazione di tipo professionale per gli obiettivi e i percorsi delineati”.
“Lo sviluppo delle competenze degli Infermieri e di tutte le professioni sanitarie avviato e concluso faticosamente e con sostanziale contributo della FIALS con la formulazione della “bozza di accordo” sulle competenze specialistiche in sede ministeriale deve concludersi, ha proseguito Carbone, “senza nessun arretramento e senza ulteriori ingerenze” e il ministero della Salute e le Regioni devono procedere speditamente nella sua concreta applicazione.
Carbone e Mangiacavalli ribadiscono che “non è più prorogabile l’avvio di una profonda innovazione dell’organizzazione del lavoro in sanità, funzionale non solo a valorizzare e favorire l’evoluzione dei processi assistenziali, ma allo stesso tempo del ruolo e della funzione di tutti i professionisti della salute, per fornire prestazioni sanitarie e sociosanitarie sempre più efficaci ed efficienti ai cittadini”.
La corretta declinazione del “comma 566” deve diventare, ribadiscono Carbone e Mangiacavalli, “interesse dello Stato e delle Regioni per porre mano finalmente al riordino e adeguamento delle competenze delle professioni sanitarie ai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi dei relativi profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post-base e degli specifici codici deontologici, per meglio interpretare e liberare il loro potenziale operativo nella forma più estesa possibile sulla base della vigente normativa (in parte larga ancora inattuata)”.
“La politica e gli interessi lobbisti”, ha proseguito Carbone, “non possono e non devono impedire nell’interesse del Paese la crescita e la valorizzazione di una professione quella infermieristica, come di tutte le altre professioni sanitarie, da sempre schierate al fianco del cittadino, dei suoi bisogni e dei suoi valori. È il momento di cambiare passo”.
La FIALS, se necessario, ha concluso Carbone, “rimane al fianco degli Infermieri e di tutte le professioni sanitarie pronta anche ad azioni forti e determinate”.
fonte Quotidianosanita.it