Si è svolta regolarmente giovedì 8 giugno il sit-in organizzato dalla UIL FPL AGRIGENTO dove hanno partecipato numerosi lavoratori dipendenti tra dirigenza e comparto dell’ASP 1 AG, nonché cittadini che hanno voluto dimostrare la propria solidarietà e interesse su temi che riguardano il diritto al lavoro , dei lavoratori e della salute di tutta la comunità agrigento.
Un momento di protesta convocato nelle settimane scorse e che, per il segretario Fabrizio Danile non ha perso la propria valenza nonostante il giorno prima un comunicato stampa dell’azienda sanitaria provinciale di Agrigento comunicava le proroghe dei contratti a tempo determinato in scadenza il 30 giugno 2017.
” La regione ci ha abbandonato ha detto il segretario provinciale UIL FPL Fabrizio Danile- non ci ha messo nelle condizioni di avere delle garanzie in termini di servizi alla collettività.
Solo ieri, il giorno prima del sit-in abbiamo appreso dalla direzione generale che ha dato mandato di provvedere al rinnovo dei contratti a tempo determinato fino al 31 dicembre, azione che rivendichiamo da tempo, ma ancora non c’é il la delibera ufficiale”.
Sul tavolo tra gli altri punti c’erano la nuova rete ospedaliera e la situazione della dotazione organica, la progressione economica orizzontale dei lavoratori, il sistema delle indennità per la produttività, la rideterminazione delle strutture semplici e delle posizioni organizzative ma, soprattutto le condizioni lavorative del personale nei vari presidi ospedalieri dell’ASP 1 agrigento.
” Abbiamo deciso comunque di manifestare- ha spiegato Danile- perché le questioni che riteniamo debbano essere poste con urgenza non si limitano purtroppo solo alla proroga dei contratti di lavoro. In particolare continua – un obiettivo importante rimane per noi la verifica delle condizioni di lavoro e di cura nei presidi ospedalieri della nostra provincia – nelle prossime settimane dobbiamo fare chiarezza su quanto accade.”
” Rivendichiamo un diritto che spesso viene dimenticato- ha dichiarato Gera Cosentino , dirigente sindacale UIL FPL responsabile dei precari della provincia-
Siamo contenti della proroga, l’Asp si è dimostrata sensibile rispetto alla nostra condizione che persiste per alcuni di noi, da 20 anni.
È straziante essere precari, noi siamo stati costretti questo mese a prendere le ferie per fine incarico e saremo a luglio e agosto all’interno degli ospedali. Il rinnovo dei contratti non garantisce certezze. Noi vorremmo che sì normalizasse prima possibile questa situazione “.
” Il sit-in è stato organizzato per dare voce a tutti i lavoratori dipendenti della nostra azienda sanitaria provinciale – sottolinea Angelo Amato dirigente sindacale UIL FPL comparto sanità responsabile provinciale dell’aria servizi per gli iscritti e della formazione .
Grazie a questo sit-in finalmente la direzione generale ieri, è uscita con un comunicato stampa per il rinnovo dei contratti del personale sanitario a tempo determinato fino al 31 dicembre 2017.
Questo è solo il primo step , in quanto noi chiediamo che vengano avviate le procedure di stabilizzazione di questi professionisti della salute che da anni soffrono lo stato di precariato.
Altro tema importante è il demansionamento un diritto negato ad essere professionisti della salute.
Chiediamo, lo sblocco delle ASSUNZIONI e il rispetto dei LEA.
“Cittadini insoddisfatti , LEA non garantiti , queste le analisi di Eurostat e Gimbe”.
Rispettare i LEA per una risposta sanitaria efficiente ed efficace, per dare lavoro a chi aspetta da anni e non massacrare di stress psico-fisico da lavoro correlato i pochi sanitari in turno, per evitare l’aumento del rischio clinico.
La colpa non è assolutamente nostra ma di chi ci costringe a sopperire nostro malgrado alle emergenze d’organico, una situazione ormai cronica.
Inoltre , stress, affaticamento, e frustrazioni prolungate possono costituire una vera e propria bomba ad orologeria- una spirale di disagio che può condurre ad un cortocircuito psicologico definito “BURNOUT ”
È certo , che se manca personale sanitario come medici, Infermieri, e figure alternative come gli OSS, non possiamo erogare salute, quindi se noi siamo qua è per il diritto al lavoro, i diritti dei lavoratori e della comunità agrigentina , per chiedere dignità al diritto alla salute.
Ci siano date risposte conclude- il sindacalista Amato Angelo- sulle garanzie previste per i lavoratori e sulla tutela dei diritti alla salute”.