Giovane infermiera muore lasciando una figlia di 4 anni . Il marito dà l’ok all’espianto degli organi
La donna è morta dopo due giorni di agonia: si è sentita male la vigilia di Natale appena rientrata in casa dopo aver finito il suo turno al pronto soccorso così riporta NotiziediPrato
Per due giorni ha lottato fra la vita e la morte ma questa sera, 26 dicembre, Silvia Cecchi, infermiera del pronto soccorso del Santo Stefano, si è arresa. Aveva 42 anni e lascia una bimba che compirà tra pochi giorni 4 anni e un marito che ha voluto fare l’estremo gesto di generosità, autorizzando l’espianto degli organi.
Silvia si è sentita male la vigilia di Natale, quando è rientrata a casa dopo aver finito il suo turno. Immediatamente è stata soccorsa e riaccompagnata in ospedale, dove purtroppo le sue condizioni sono apparse subito molto gravi, quasi disperate, tra l’incredulità dei colleghi che l’avevano salutata solo poco tempo prima.
Per quasi 48 ore la giovane infermiera è stata ricoverata in Rianimazione, doce c’è stata una processione continua di amici, parenti, volontari delle associazioni per chiedere sue notizie. Da anni Silvia Cecchi lavorava al pronto soccorso ed era molto conosciuta e stimata.
La salma sarà esposta da domani pomeriggio 27 dicembre alle ore 12,30 alle cappelle del commiato della Misericordia, mentre i funerali, curati dalle onoranze funebri Ciarnese, si terranno mercoledì 28 dicembre alle ore 15 nella chiesa di Coiano. La famiglia chiede di non comprare fiori, ma secondo lo stile che ha sempre accompagnato Silvia, di devolvere le offerte in opere di bene.
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