londradi ALESSANDRA CORICA Reparti sguarniti quando scatterà il riposo obbligatorio tra i turni. Servono 300 assunzioni per evitare tagli ai servizi I medici: “Regole da rispettare anche per noi”
Il numero è alto: 300 solo a Milano, tra infermieri e tecnici, secondo le stime della Fp Cgil. Necessari per rispettare i nuovi parametri imposti dalla Ue e a cui ci si dovrà adeguare entro il 25 novembre.

Succede negli ospedali pubblici, dove i manager al rientro dalla ferie si troveranno alle prese non solo con la riforma regionale appena approvata. Ma anche con le nuove regole per i turni di medici e infermieri, che dovranno avere 11 ore di stacco obbligatorie.

Un problema che, per i sindacati, ha un’unica soluzione: aumentare il personale. “Non si può pensare di adeguare i turni, lasciando invariati i servizi, senza aumentare i lavoratori – dice Claudio Carotti, segretario milanese della Fp Cgil – La Regione su questo deve prendersi le sue responsabilità”. Secondo la Cgil, esclusi il Fatebenefratelli e il Salvini di Garbagnate, a Milano tutte le strutture non sono a norma: “Sia al Niguarda sia al Policlinico ci vorrebbero una cinquantina di lavoratori in più, al San Carlo una trentina”.

La storia: nel 2003 a livello nazionale viene varata la legge 66, che impone stacchi di 11 ore tra un turno e l’altro. L’applicazione della norma viene però derogata di anno in anno, viste le limitate risorse economiche che non permettono di assumere più personale. Fino a una sentenza dell’anno scorso della Ue, che ha imposto di mettersi in regola. Di qui, il problema. “Dalle nostre prime stime – ragiona Marco Trivelli, dg del Niguarda – ci vorrebbe tra il 4 e il 5 per cento in più di infermieri (a Niguarda sono già 1.600, ndr). Stiamo cercando soluzioni”. Stesso discorso al San Carlo – “Un’ipotesi potrebbe essere quella di far iniziare il turno settimanale non più al pomeriggio ma al mattino, per evitare sovrapposizioni”, dice il direttore amministrativo Tommaso Russo – e al Policlinico: “Nelle prossime settimane – anticipa la direttrice amministrativa di via Sforza, Francesca Fancelli – incontreremo le altre strutture della città, per capire se è possibile una strada comune”.

Un problema che riguarda anche i medici,

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Alfio Alfredo Stiro nasce in Sicilia a Catania il 22/01/1970, consegue la laurea in infermieristica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Catania e successivamente il Master in Management delle Professioni Sanitarie. Master in osteopatia posturale presso l'universita di Pisa dipartimento di endocrinologia e metabolismo,ortopedia e traumatologia,medicina del lavoro. E scuola di osteopatia belga, Belso.ha frequentato numerosi corsi sull'emergenza, in servizio presso l’U.O. di Pronto soccorso e Ps pediatrico. Azienda Cannizzaro per l'emergenza di catania.

8 risposte a Allarme infermieri negli ospedali per le nuove norme Ue: 11 ore di stacco obbligatorie tra un turno e l’altro.

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