02 AGO – Gentile direttore,
il puntuale ed informato articolo sulle prospettive di accorpamento tra Asl RmB e Asl RmC, fa riferimento all’esistenza di tensioni tra l’Azienda che sono stato chiamato a dirigere, la RmC, che ha effettivamente chiuso in pareggio il suo bilancio 2014, ed alcuni settori della classe medica, alla quale, come ella certamente saprà, anch’io appartengo.
Non credo che queste tensioni possano avere alcuna rilevanza nel determinare scelte programmatiche regionali di così ampio respiro come l’accorpamento di due grandi Aziende sanitarie metropolitane, volevo comunque informarla della natura di quelle tensioni e dei loro recenti sviluppi. Si tratta di un episodio circoscritto che può rappresentare, così almeno mi auguro, la premessa di un rapporto di collaborazione positivo tra le istituzioni e tra le professioni, senza arroccamenti o reciproche diffidenze. Sono temi che riguardano solo marginalmente le persone e profondamente il sistema, a prescindere da chi sia chiamato ad assumere al suo interno compiti di responsabilità e di direzione.
La Asl RmC, attraverso un lungo percorso di riflessione, di organizzazione e di qualificazione degli operatori, ha avviato, presso la struttura di S. Caterina della Rosa a via Forteguerri, un ambulatorio infermieristico avanzato che è stato denominato See & Treat. Questo ambulatorio risponde alle indicazioni regionali di riequilibrio territoriale dell’assistenza, rappresenta in questo senso un’evoluzione rispetto ad altre esperienze italiane di See&Treat a base ospedaliera e stabilisce un collegamento con realtà analoghe che da molto tempo, soprattutto in Gran Bretagna, hanno trasformato la risposta alle piccole urgenze, riducendo drasticamente il ricorso alle strutture di Pronto Soccorso.
L’esperienza è stata avviata con grande cautela, in uno spirito di grande collaborazione tra le professioni e all’interno di un quadro che offre le massime garanzie tanto ai cittadini che agli operatori.
Questa iniziativa ha però suscitato una notevole diffidenza in alcuni settori della classe medica. Nonostante le spiegazioni, i chiarimenti e le rassicurazioni fornite dall’Azienda, l’Ordine dei Medici di Roma si è fatto interprete di queste preoccupazioni con un ricorso al TAR che, ipotizzando possibili rischi per la salute dei cittadini, chiedeva con urgenza la sospensione dell’atto deliberativo di istituzione del See & Treat e ne contestava la legittimità.
La ASL RMC, nella convinzione che la ragionevolezza e i vantaggi dell’ambulatorio See & Treat potessero essere riconosciuti anche in una sede giurisdizionale, ha atteso con fiducia che il TAR si pronunciasse ed ha molto apprezzato la decisione del Collegio delle Professioni Sanitarie – IPASVI e della Regione Lazio, che hanno ritenuto di costituirsi insieme all’Azienda per resistere al ricorso, sostenendo in modo attivo la correttezza delle sue scelte.
All’udienza per la sospensiva, finalmente fissata per lo scorso 30 luglio, l’Ordine dei Medici ha però deciso di non presentarsi, ritenendo evidentemente non sussistessero le ragioni che avevano motivato la richiesta di un’immediata sospensione dell’atto deliberativo.
Mentre dunque il See & Treat continua la sua attività, la AsL RmC si augura che la posizione assunta dall’Ordine dei Medici possa segnalare la sua disponibilità a superare una logica di contrapposizioni alla ricerca di forme di collaborazione tra le istituzioni e tra le professioni che appaiono indispensabili in una fase difficile per la vita del Sistema Sanitario Nazionale e più ancora per quella, maggiormente travagliata, del Sistema Sanitario Regionale del Lazio. Questa disponibilità non mancherà certamente da parte di questa Azienda Sanitaria.
Carlo Saitto
Direttore generale Asl Roma C