pront


di ROSARIO DI RAIMONDO  In Emilia-Romagna boom di accessi definiti “inappropriati”: scrive M.repubblica.it ,sono 460mila. Nel 2014, undici milioni di prestazioni erogate
Un milione e 800 mila persone. Quasi cinque volte gli abitanti di Bologna, cinquanta volte la capienza dello stadio Dall’Ara. È il numero di accessi che nel 2014 ha riempito i pronto soccorso degli ospedali in Emilia-Romagna: migliaia di pazienti che hanno affollato le sale d’aspetto, chiesto l’aiuto di un medico, passato notti insonni, magari anche imprecato e ricevuto ben 11,5 milioni di prestazioni, tra visite ed esami. Ma c’è un altro dato che è il cruccio degli esperti di sanità e dei cittadini che in caso d’emergenza si riversano in corsia: secondo i dati della Regione, il 26% di quegli accessi al pronto soccorso è “inappropriato”, inutile (un dato in linea anche con i primi mesi del 2015).

Vuol dire che quei pazienti in ospedale non dovevano proprio andarci. Che dovevano essere visitati da un’altra parte – ad esempio in un poliambulatorio – o che potevano chiedere un consulto al proprio dottore oppure alla guardia medica. Di certo, invece di 1,8 milioni di accessi, potevano essercene 460mila in meno: altro che una semplice boccata d’ossigeno.

Sono gli emiliano-romagnoli che vanno troppo al pronto soccorso oppure è il sistema sanitario che non offre alternative valide? E’ una domanda complicata, di difficile risposta, anche se alcuni dati di viale Aldo Moro aiutano a scattare una fotografia interessante. Nonostante negli ultimi quattro anni ci sia stato un miglioramento, nella classifica degli accessi inappropriati spicca Bologna al primo e secondo posto, al di sopra della media regionale (Sant’Orsola 37%, Ausl 36). Le città più virtuose sono invece Parma (ferma al 15%) e Piacenza (16%). Un distacco non da poco, che ovviamente tiene conto anche di differenze demografiche.

Un dato che colpisce, infatti, è che la popolazione straniera sembra più incline al rischio inappropriatezza (registrata nel 33% dei casi in regione, con picchi altissimi nel capoluogo), segno che forse c’è un deficit di comunicazione con un’ampia fascia della cittadinanza. Lo stesso dato, riferito agli italiani, si ferma al 24%.
Infine le fasce d’età. Quella che va dai 0 ai 14 anni (e che, come si può immaginare, riguarda soprattutto i più piccoli, portati al pronto soccorso dai genitori) spicca enormemente: 44 volte su cento all’ospedale non si doveva andare. Ma di chi è la colpa? Di mamme e papà troppo apprensivi o di ambulatori troppo chiusi?
fonte


 

The following two tabs change content below.
Alfio Alfredo Stiro nasce in Sicilia a Catania il 22/01/1970, consegue la laurea in infermieristica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Catania e successivamente il Master in Management delle Professioni Sanitarie. Master in osteopatia posturale presso l'universita di Pisa dipartimento di endocrinologia e metabolismo,ortopedia e traumatologia,medicina del lavoro. E scuola di osteopatia belga, Belso.ha frequentato numerosi corsi sull'emergenza, in servizio presso l’U.O. di Pronto soccorso e Ps pediatrico. Azienda Cannizzaro per l'emergenza di catania.

2 risposte a Tutti al pronto soccorso: ma una volta su quattro non ci sarebbe bisogno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 
Ultime notizie
NurseNews.eu

CISL FP CATANIA: FIRMATO PROTOCOLLO CON ARNAS GARIBALDI, VIA ALLE STABILIZZAZIONI DEI PRECARI

            CATANIA - Con la firma del protocollo d'intesa tra Arnas Garibaldi e organizzazioni sindacali, avvenuta questo pomeriggio al termine di ...

Continua a leggere

Legge 104 comma 1, no a trasferimento, ed esonero turni notturni per il Care Giver che assiste un familiare disabile.

          Lo ha stabilito in una sentenza emessa dalla sezione lavoro della Corte di Cassazione che ribalta una prassi consolidata. L’ordinanza (la numero ...

Continua a leggere

Il carico di lavoro e il rischio clinico.

                Nell’ambito del rischio clinico, spesso il carico di lavoro, l’estrema pressione e la composizione dello staff giocano ruoli importanti nella ...

Continua a leggere

Cisl fp Agrigento:Ausiliari riqualificati in Oss. Al via stabilizzazione del personale

            Il coordinatore territoriale della Sanità Pubblica, Alessandro Farruggia Cisl fp, esprime soddisfazione per l’avvio, dopo numerose specifiche richieste del sindacato, ...

Continua a leggere

Catania,Cisl FP: Giornata dell'infermiere, ”inutile senza azioni concrete.

              Cisl FP Catania alza la voce sulla giornata dell'infermiere, che si celebra ogni 12 maggio. Alla celebrazione dei lavoratori della ...

Continua a leggere

Decreto Lavoro, arriva l’ok del governo: ecco cosa prevede.

              Con un decreto approvato dal Consiglio dei ministri che il Governo Meloni ha fortemente  voluto APPROVARE E convocare per il ...

Continua a leggere

Infermiere demansionato in tutta Italia: condannata anche l’ASL di Lecce.

            Il Tribunale di Lecce  sez lavoro con sentenza n. 3462/2022 del 06-12-2022 si è espresso su un contenzioso avviato da ...

Continua a leggere

Cisl Fp, operazione verità sul protocollo di stabilizzazione dei precari della sanità

          Si è tenuta questa mattina all'Arnas Garialdi di Catania, l'assemblea per fare chiarezza sul protocollo per le stabilizzazioni firmato lo ...

Continua a leggere

SSN,La lista d’attesa troppo lunga? C’è il diritto alla visita INTRAMOENIA..

                La lista d’attesa troppo lunga? C’è il diritto alla visita privata. Liste d’attese lunghissime o addirittura bloccate? È possibile visitarsi privatamente pagando ...

Continua a leggere

Nel Catanese ospedale subisce pesante condanna per aver demansionato gli Infermieri.

                    Il tribunale di Catania ancora una volta mette un punto fermo sul demansionamento infermieristico.Infatti la sentenza recita:" gli infermieri che ...

Continua a leggere

Lettera alla redazione