“Il terremoto giudiziario che ha coinvolto il presidente della regione Crocetta sembra avere reso muti tutti i politici siciliani. Tutti divenuti privi di parola. In verità la sanità in Sicilia è stata ed è come una vacca da mungere al bisogno e nessuno ha voglia di parlarne. Il 60% del bilanci della regione si spende per la Sanità”. Lo denunciano il segretario regionale vicario della Cimo, il sindacato dei medici, Angelo Collodoro, insieme al segretario regionale, Riccardo Spampinato.
“Il presidente Crocetta, per motivi di opportunità e sensibilità, – proseguono – avrebbe dovuto prendere le distanze dalla gestione della sanità in questo momento, ed invece rilancia con un gruppo di ‘saggi’ che riferiranno a lui in fase di programmazione. Nessuno dei politici siciliani si accorge del conflitto d’interessi che questi nominati ‘saggi’, per il ruolo che ricoprono in sanità, portano con sé”.
“L’Ismett come le Asp sono soggetti controllati dall’Assessorato – precisano i sindacalisti – . I rispettivi direttori generali vanno a contrattare la programmazione con l’assessorato. Insomma si tratta di soggetti controllati e controllori, o meglio sarebbe, controllati e suggeritori? Certo anche tra i dirigenti non si può sottacere come un avvocato diriga l’organo tecnico sanitario dell’assessorato, l’ispettorato alla sanità, ed è lo stesso che, da commissario di Villa Sofia Cervello conservò nel cassetto la nota del Miur che dichiarava Tutino privo dei titoli di legge. Adesso a scadenza di contratto si è visto rinnovare ancora per tre anni il contratto. Senso di opportunità avrebbe voluto altro da parte del governo regionale. Insomma la Sanità sprofonda nelle sabbie mobili della giustizia e la classe dirigente siciliana tace in modo assordante”.
di REDAZIONE
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Siciliainformazione.it