La forza delle liste presentate, i nomi in corsa e la presenza territoriale spingono Fabrizio Micari e stravolgono i risultati di tutti i sondaggi effettuati prima della presentazione delle liste.
Ne sono convinti in casa Pd all’indomani proprio della presentazione delle liste che vengono considerate la vera forza della coalizione.
A supportare questa convinzione ed a spingere i militanti verso una campagna elettorale entusiastica è un sondaggio commissionato dal Partito Democratico ed effettuato il 7 e 8 ottobre ovvero dopo la presentazione e ufficializzazione delle liste e dei nomi dei candidati.
Il sondaggio riservato in possesso del centro sinistra che circola con insistenza e spinge gli entusiasmi parte, appunto, dalle liste. La rilevazione disegna una battaglia all’ultimo voto fra tre candidati ovvero Micari, Cancelleri e Musumeci ma ridefinisce i rapporti di forza fra i tre. Partendo dalle liste, i Cento Passi di Fava si fermerebbe al 5,8% superando lo sbarramento ma non andando ad insidiare la lotta a tre.
La forza dell’unica lista 5 stelle viene valutata al 28,5% che è un risultato lusinghiero per un’unica lista ma insufficiente. I 5 stelle sarebbero comunque il primo partito all’Ars ma non riuscirebbero ad eleggere il loro candidato presidente. Battaglia serrata con un solo punto di differenza complessiva fra gli schieramenti di centro destra e centro sinistra. I partiti del centrodestra sarebbero al 33,4% complessivo con Forza Italia al 13,6% e Diventerà Bellissima al 6,8% ma le performance sarebbero frazionate e ben tre delle liste di destra non supererebbero lo sbarramento con Popolari e autonomisti al 4,8%, Udc al 4,6% e Noi con Salvini FdI al 3,6%. In base a questi numeri la somma dei voti di coalizione non corrisponderebbe, alla fine, con un consistente numero di deputati eletti.
La perfomance, complessivamente seconda ma singolarmente migliore per le liste, sarebbe quella del centrosinistra con il Pd al 13,8% che sarebbe il primo partito della coalizione e il secondo partito in Sicilia scavalcando, sia pure di misura, Forza Italia. Ma la forza starebbe nel fatto che tutte le liste supererebbero lo sbarramento con Sicilia Futura al 7,8%, Alternativa Popolare al 5,4% e Lista Micari al 5,3% e un risultato di coalizione del 32,3% staccati di un solo punto dal centro destra ma con un numero maggiore di deputati eletti.
Analizzando, invece, le performance dei singoli partit al di la delle coalizione il primo partito in Sicilia sarebbero i 5 stelle, seguiti da Pd e Forza Italia praticamente appaiati.
A mandare in orbita l’entusiamo nel centro sinistra sarebbe, poi, l’analisi integrata fra liste e i candidati presidente che manderebbe Micari in testa con il 31,5% dei consensi, perdendo quasi un punto percentuale rispetto alle liste ma scavalcando Musumeci che rispetto alle liste perderebbe quasi due punti di voto disgiunto scendendo al 30,5%, Cancelleri in questa analisi sarebbe terzo con il 29,8%. Per lui il voto disgiunto sarebbe un vantaggio di circa due punti percentuale che otterrebbe in più rispetto alla propria lista, ma non basterebbero. Fava, invece, prenderebbe ben due punti in più rispetto alla propria lista ma si fermerebbe ad un lusinghiero ma inutile 7,2%.
Effettuato sabato e domenica e consegnato ieri alla coalzione il sondaggio sta già facendo il giro dei profili facebook di candidati e militanti e sembra destinato ad essere l’ultimo spunto proveniente dei sondaggi riservati commissionati dai partiti per la Sicilia anche se ancora restano una decina di giorni che potrebbero riservare sorprese su questo fronte. La battaglia, però, per il momento si sposta nei tribunali per la riammissione di liste sospese o escluse con in testa la lista Micari di Messina dove è candidato il governatore uscente Rosario Crocetta .
Fonte Palermo.blogSicilia.it