DA QUOTIDIANO SANITA E l’Associazione Vitadidonna scrive a Mandelli Molti farmacisti fanno ostruzionismo, altri ignorano la legge che ha dato il via libera alla vendita senza ricetta del contraccetivo d’emergenza d’ultima generazione ellaOne per le maggiorenni. La ginecologa Canitano presidente dell’Associazione invita in una lettera il presidente della Fofi a intervenire per “semplificare come dovuto e come stabilito dalla Legge italiana, l’accesso alla contraccezione d’emergenza”.
07 OTT – “La possiamo vendere, ma solo con la ricetta del medico”. È quanto rispondono circa due farmacisti su dieci, alla richiesta delle donne di poter acquistare la pillola dei cinque giorni (ellaOne, il nome commerciale), nonostante il via libera di Aifa, già dall’8 maggio scorso e in linea con il resto d’Europa, alla vendita della contraccezione d’emergenza, senza prescrizione medica, direttamente in farmacia, anche se solo per le donne maggiorenni. E non mancano farmacisti che, non solo fanno ostruzionismo a vendere il farmaco adducendo che è pericoloso, ma spesso consigliano il Norlevo (il vecchio farmaco per la contraccezione di emergenza a base di Levonorgestrel, mentre ellaOne è a base di Ulipristal acetato), nonostante sia meno efficace, ma solo perché, questo sì, necessità della ricetta medica.
A fornire dati e a lanciare la denuncia è l’Associazione Vitadidonna, Onlus per la tutela della Salute Femminile, che ha raccolto le segnalazioni di quante si sono viste negare ellaOne dai farmacisti. Per questo Lisa Canitano, ginecologa e presidente dell’Associazione ha chiamato in causa Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti invitandolo, in una lettera, a “intervenire per semplificare come dovuto e come stabilito dalla Legge italiana, l’accesso alla contraccezione d’emergenza”.
“Dall’8 maggio 2015, come lei certamente sa – scrive Canitano – è possibile acquistare l’ulipristal acetato con il nome commerciale ellaOne per le donne maggiorenni senza prescrizione. Giungono però alla mia associazione continue segnalazioni di donne che ci segnalano farmacisti che negano che ciò sia possibile, che dicono che non hanno il farmaco e che fanno ostruzionismo di vario tipo dicendo che è sempre meglio la ricetta perché è un farmaco pericoloso o che bisogna fare una visita ginecologica prima di assumerla. Questo – continua la ginecologa – nonostante la circolare di Federfarma che chiarifica la procedura e le linee guida internazionali e nazionali che dicono che non serve la consultazione con il medico ma che è una scelta delle donne assumerla. La vorrei pregare di intervenire per semplificare come dovuto e come stabilito dalla Legge italiana, l’accesso alla contraccezione d’emergenza”.
In base alla testimonianze raccolte dall’Associazione, i farmacisti ignorano che il farmaco possa essere venduto senza ricetta o utilizzano formule più vaghe come “in teoria sì, c’è bisogno della ricetta”.
Ma l’aspetto più grave, ha spiegato Canitano a Quotidiano Sanità, è che alcuni farmacisti propongono alle donne il vecchio farmaco, il Norlevo, a base di Levonorgestrel e che ha bisogno di ricetta medica, non rendendosi conto che questo è meno efficace di ellaOne a base di Ulipristal acetato. “I farmacisti non si rendono conto che in questo modo – ha detto – si espongono alla possibilità di denunce nel caso le donne rimanessero gravide non avendo potuto usufruire di un farmaco, la pillola dei cinque giorni dopo che se assunta nelle prime 24 ore dal rapporto è tre volte più efficace delle vecchie preparazioni a base di Levonorgestrel, e due volte di più nelle prime 72 ore”.