Da Quotidiano sanita 12 AGO – Gentile Direttore,
ancora una volta i Tecnici Sanitari di Radiologia Medica della Regione Sicilia manifestano la loro preoccupazione in merito alle “Linee d’indirizzo regionali per la rideterminazione delle dotazioni organiche” approvate recentemente all’ARS. Ci rendiamo conto del particolare momento per la sanità italiana, visti gli ulteriori ultimi tagli, ma per la Sicilia la situazione è catastrofica, ormai insostenibile. Negli anni scorsi si è provveduto a dotare la Regione di numerose apparecchiature radiologiche con risorse del POFESR 2007/2013, necessarie a creare poli di eccellenza e recuperare i nostri pazienti, costretti ai famosi viaggi della speranza presso le strutture sanitarie del centro-nord. L’incremento delle tecnologie non è stato accompagnato dalla necessaria rimodulazione delle dotazioni organiche e il risultato è stato che per anni (almeno gli ultimi 3), queste hanno funzionato molto poco, certamente non come avrebbero dovuto e potuto.
Premesso quanto sopra, oggi ci troviamo di fronte ad uno strumento, appunto le Linee di indirizzo, che se applicato pedissequamente genererà un esubero di personale TSRM di circa il 30%, esubero di professionisti che già oggi risultano assolutamente non sufficienti rispetto alle necessità: ribadiamo con fermezza, assumendocene la responsabilità e chiedendo una verifica in tal senso dagli organi competenti, che le tecnologie introdotte nell’ultimo triennio sono sottoutilizzate a causa, anche, della mancanza di personale TSRM. Di seguito citiamo testualmente quanto riportato nelle Linee di indirizzo che indicano il metodo per il calcolo delle piante organiche, metodo che produrrebbe un paradossale rapporto 1,5/1 tra personale medico radiologo e TSRM, rapporto in assoluta controtendenza rispetto a quanto previsto dal comma 566 della legge di stabilità, relativo all’ampliamento delle competenze e valorizzazione delle professioni sanitarie.
“In particolare, il fabbisogno previsto dei radiologi dovrà essere rapportato al numero e alla tipologia di tecnologie presenti o utilizzate (TAC, RM, PET-TAC, Gamma Camera, etc.) e comunque dovrà essere collegato al volume di attività e alle esigenze di efficientamento dell’uso delle tecnologie ai fini anche della riduzione e del governo dei tempi di attesa.”
“Per quanto riguarda le altre figure non dirigenziali del ruolo sanitario (tecnici sanitari di radiologia medica, Tecnici di Laboratorio Biomedico, Personale con funzioni di riabilitazione, Ostetriche, ecc.) ai fini della determinazione della dotazione organica occorrerà prendere a riferimento un parametro variabile da un minimo di 0,175 ad un massimo di 0,225 per posto letto. Il predetto parametro è incrementabile fino ad un massimo del 10% in relazione ai volumi di attività ambulatoriale rivolta all’utenza esterna.”
Pertanto, chi ha irresponsabilmente validato quanto previsto dalle Linee di indirizzo, ovvero calcolare il fabbisogno dei Medici Radiologi in rapporto alle apparecchiature presenti nella struttura ed invece il fabbisogno dei Tecnici di Radiologia, gli unici operatori sanitari abilitati dallo Stato all’utilizzo ed al corretto funzionamento delle apparecchiature radiologiche anche ai fini dell’ottimizzazione, in base ai posti letto, si assumerà la responsabilità di quanto accadrà, non solo in termini di organizzazione, al fine di assicurare la copertura di tutte le aree, compresa quella di emergenza, ma soprattutto in termini di protezione dalle radiazioni ionizzanti per il paziente.
Il Coordinamento regionale dei TTSSRM, ha più volte sollecitato l’Assessorato affinché ci mettesse nelle condizioni di evidenziare necessità e proporre soluzioni perseguibili, ma non è servito; evidentemente soggetti “esperti” hanno saputo fare meglio e certamente sulle loro indicazioni saranno chiamati ad argomentare. Ancora una volta i Rappresentanti istituzionali del nostro Gruppo professionale si mettono a disposizione ricercando la strada del dialogo, avviando interlocuzioni utili al ragionamento con alcuni componenti della VI Commissione sanità dell’ARS, confidiamo ora nel loro buon senso.
Certamente siamo aperti a valutare e proporre soluzioni realizzabili, che tengano conto anche delle esigue risorse di cui oggi la Sanità dispone, ma altrettanto certamente non possiamo più assecondare chi, in questi anni, ha abusato della nostra disponibilità a garantire i servizi essenziali al cittadino, pur con la grave carenza di organico dei TTSSRM, sobbarcandoci di lavoro extra a discapito della salute degli stessi lavoratori.
E’ bene infine rendere evidente che, a tutela del cittadino, il Coordinamento regionale dei TTSSRM, in sinergia con la Federazione nazionale TSRM, organo di vigilanza dello Stato, e le autorità competenti, avvierà ogni azione utile al controllo della presenza del TSRM, cosi come previsto dalla norma, in tutti i luoghi dove è presente una tecnologia di diagnostica per immagini e radioterapia, comprese quelle che svolgono attività di radiologia complementare e si trovano in tutte le sale operatorie, le sale di emodinamica e di interventistica.
Il Coordinamento TSRM Regione Sicilia