Bologna, 16 giugno 2015 – Un infermiere accusato di avere molestato per sei mesi una giovane collega, da poco assunta in una casa di riposo, è stato assolto. Siamo nel 2008 e l’imputato fu anche raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare.
Per tre mesi rimase agli arresti domiciliari. L’assoluzione è stata pronunciata ex II comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale: la vecchia insufficienza di prove. Secondo la denuncia della ragazza e l’accusa portata avanti dalla Procura, c’erano stati da parte del collega, apprezzamenti volgari, violenti palpeggiamenti e ‘carezze’ non volute.
In seguito all’indagine, l’infermiere, sui 40 e difeso dall’avvocato Gian Andrea Ronchi, perse il lavoro. Soddisfatto il difensore dell’imputato: «Abbiamo sempre sostenuto – ha detto l’avvocato Ronchi – che si trattava di una relazione consenziente e che non c’è mai stata nessuna violenza. Non possiamo sapere perché questa persona abbia a un certo punto deciso di presentare denuncia. Dal processo è emerso che forse è stato per motivi legati a dissapori nell’ambito di lavoro».
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ilrestodelcarlino.it