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la classificazione dei lavoratori, nell’ambito del diritto del lavoro italiano, si riferisce ai lavoratori dipendenti.
Esistono 4 categorie legali: i dirigenti, i quadri, gli impiegati e gli operai.
A parere dello scrivente l’Infermiere rientra come categoria legale tra i quadri.
I quadri hanno avuto riconoscimento formale soltanto con la legge 13 maggio 1985, n. 190.
Il TAR del Lazio ha affermato che al di là della ragionevolezza della misura, l’introduzione della vaccinazione obbligatorio per il personale sanitario non rientra nella sfera di attribuzioni Regionale ma, semmai, soltanto in quella statale.
Sede quest’ultima cui va dunque ascritta ogni competenza e responsabilità – anche di matrice politica – in merito alla decisione di introdurre o meno obblighi di questo genere”
Imparare dalla storia per non commettere gli stessi errori, e sopratutto dire sempre la verità.
Vi proponiamo un’estratto di un articolo pubblicato nel novembre 2017 sullo Smithsonian Magazine (il giornale del più importante museo di storia americana). L’autore, John M. Barry, è uno storico tra i massimi studiosi internazionali dell’influenza spagnola. Già consulente per l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La pandemia di influenza spagnola è durata solo 15 mesi, ma è stata l’epidemia più mortale della storia umana, uccidendo tra 50 milioni e 100 milioni di persone in tutto il mondo, più dei morti delle due guerre mondiali messe assieme.
Nurse Times e NurseNews.eu
l’informazione infermieristica Italiana scenderà in piazza il 15 ottobre a Roma affianco agli infermieri Italiani.
Il governo ferma il calcio.
Oltre 2.844 nuovi positivi, sempre più vicini ai 4mila casi al giorno che farebbero scattare la nuova stretta.
Il governo studia un nuovo Dpcm, anche se ancora con una mano leggera. I contagi sabato hanno toccato quota 2.844, ben 345 più del giorno precedente. Le vittime sono state 27 e l’indice Rt è di 1,01.
La Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della Confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, ha scritto alla direzione generale del Policlinico San Marco per un incontro “urgentissimo, nella missiva si chiede la chiusura immediata dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia, Pronto Soccorso Ostetrico e Sala parto del P.O. Policlinico ‘G. Rodolico’“. La nota è sottoscritta dal segretario territoriale Calogero Coniglio insieme ai componenti della segreteria Salvatore Bellia e Maurizio Cirignotta, i quali chiedono inoltre “la sanificazione e la bonifica dell’area e dell’intero padiglione n. 3, e infine di sottoporre il personale rimasto ad obblighi di vigilanza e al tampone”.
Gli inquirenti ipotizzano circa 1000 ricoveri finti
Il paradosso del reparto fantasma: non esiste ma costa 10,5 milioni
1 Ottobre 2020 19:16
Vincenzo Imperitura.
Tra i paradossi della sanità calabrese, quello di “cuore matto” – l’operazione della guardia di finanza di Catanzaro che ha individuato una serie di presunte irregolarità all’interno di Villa Sant’Anna – rappresenta un vero e proprio unicum. Nello stesso mondo sanitario regionale dove da anni spariscono reparti e si chiudono interi ospedali come non ci fosse un domani, può infatti succedere che in quello che viene considerato come centro di eccellenza nelle cure ai cardiopatici, si faccia luce (e batta cassa) un reparto che non solo non è stato tagliato, ma che resiste, anche se nella realtà, non esiste.
Per la FNOPI, la partnership infermieri/farmacisti nel processo di vaccinazione dovrebbe diventare, subito, un modello organizzativo nazionale. Del resto questa collaborazione è già prevista sulla carta, quando si parla di “farmacia dei servizi”. Continua a leggere
Ecco il personale di supporto che dovrebbe essere presente NELLE TERAPIE INTENSIVE ED in ALTRI REPARTI NEI TRE TURNI.
il D.M. Sanità 13 settembre 1988 stabilìsce, all’art. 4, la presenza di UN AUSILIARIO SPECIALIZZATO OGNI POSTO LETTO NELLE TERAPIE INTENSIVE,(OVVIAMENTE NON PER GIOCARE) UNO ogni 4 LETTI in lungodegenza e UNO ogni 5 LETTI per i reparti di ELEVATA assistenza di cui all’art. 3 (cardiochirurgia, nefrologia, ematologia, pediatria, ecc.) e nel resto dei servizi, uno ogni 7 posti letto.”