
Redazione
Dopo la Balanzoni anche un altro medico chirurgo detta regole agli infermieri, senza nessuna remore e addirittura per iscritto (con tanto di timbro aziendale).
Emanando ordini di servizio e stravolgendo anni di legislazione professionale in ambito infermieristico decidendo cosa e come debbano svolgere il lavoro gli Infermieri.
Così scrive il coraggioso medico bizzarro « Si aggiunge la seguente postilla: l’infermiere deve collaborare con l’OSS, in modo particolare quando su un piano sono presente due infermieri, uno dei due deve aiuta a fare il giro».
Con la sentenza n. 20216 del 23.06.2022, la Cassazione dichiara la nullità della clausola del contratto collettivo del Trasporto aereo che esclude, dalla retribuzione feriale corrisposta al lavoratore, l’indennità di volo integrativa, riconosciuta, invece, per le giornate di lavoro in presenza.
Mamma e dottoressa nello stesso giorno. I meravigliosi “scherzi” del destino di una vita che sembra aver subìto un’accelerazione improvvisa, con un doppio traguardo raggiunto e un duplice lieto fine. In poche ore Martina Cuomo, 30enne di Napoli, è riuscita a laurearsi e a dare alla luce una bambina. Il 18 novembre 2022 è un giorno che Martina e il suo compagno Antonio Sannino non dimenticheranno mai. La ragazza, infermiera all’ospedale Cotugno di Napoli e impegnata in prima linea in un reparto covid nel periodo più acuto della pandemia, ha raccontato la sua storia a Today.
Ha avvertito le contrazioni del parto la mattina della discussione della tesi, che ha portato a termine durante il travaglio. Poi è nata Nunzia. Tutto in poche ore. Martina Cuomo, 30 anni, racconta a Today.it un giorno indimenticabile, con un doppio traguardo raggiunto
destino di una vita che sembra aver subìto un’accelerazione improvvisa, con un doppio traguardo raggiunto e un duplice lieto fine. In poche ore Martina Cuomo, 30enne di Napoli, è riuscita a laurearsi e a dare alla luce una bambina. Il 18 novembre 2022 è un giorno che Martina e il suo compagno Antonio Sannino non dimenticheranno mai. La ragazza, infermiera all’ospedale Cotugno di Napoli e impegnata in prima linea in un reparto covid nel periodo più acuto della pandemia.
Il tema è stato tra quelli trattati anche nella seduta della Sesta Commissione.
PALERMO. «Daremo una proroga al personale sanitario precario. E poi cercheremo con la normativa nazionale provvedimenti ancora più solidi». Lo ha detto oggi in aula all’Ars l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo riferendosi ai contratti in scadenza a fine 2022.
Il tema era già stato tra quelli trattati nella seduta della Commissione Sanità dell’Ars, sempre alla presenza del neo assessore. È emersa la volontà unanime che le professionalità formate in questi anni di emergenza non siano disperse e un emendamento nazionale sulla Finanziaria potrà dare, appunto, maggiori certezze. Nei Palazzi gira già la voce che quest’ultimo sarà presentato dal senatore Raoul Russo di Fratelli d’Italia. Resta per ora sospesa la questione delle proroghe relative agli amministrativi e ai tecnici: un appello in tal senso giunge dal gruppo all’Ars di FdI (CLICCA QUI).
Durante la seduta della Commissione Sanità il presidente Pippo Laccoto ha parlato di una vera e propria emergenza sanitaria a causa della mancanza cronica di medici e infermieri nelle piante organiche ospedaliere e la necessità di sopperire in piccola parte- nei piccoli territori- anche con la Telemedicina e le ambulanze medicalizzate.
L’assessore Giovanna Volo, che ieri ha fatto la sua dichiarazione programmatica, ha espresso la volontà di prendere una fotografia del 2019 della sanità in Sicilia e da quella ripartire. L’assessore punta alla sanità territoriale con chiaro riferendo alle indicazioni del PNRR, si vedrà dunque la realizzazione di case – ospedali di comunità necessari per alleggerire gli ospedali generalisti assorbendo la domanda assistenziale di bassa intensità. Sul punto la commissione – che ha espresso nei confronti del neo assessore grande fiducia – ha mostrato delle perplessità.
«I siciliani pretendono una sanità migliore- ha dichiarato il presidente Laccoto- La politica deve avere la capacità e il coraggio di compiere scelte che innalzino la qualità dei servizi sanitari. In particolare, bisogna sfruttare i fondi PNRR per modernizzare e implementare i servizi di diagnosi e cura, investire sul digitale per ridurre i tempi di attesa per visite, esami e ricoveri, e soprattutto procedere con le assunzioni del personale medico e infermieristico dando priorità ai servizi di emergenza». Nelle intenzioni dell’assessore Volo quella di avviare subito dei bandi per assumere le figure mancanti, tra cui gli anestesisti. Tra le priorità dell’assessore anche le liste di attesa; la riconversione degli ospedali (velocizzando negli ospedali l’attuazione del “sistema nuvole e bolle”).
«Una commissione dialogante», l’ha definita Giuseppe Zitelli (FdI), aggiungendo: «Ieri e oggi abbiamo continuato a discutere sulla spinosa vicenda delle proroghe dei contratti covid, sia in sesta commissione che in Aula. Auspico che la proroga ci sia e che coinvolga non solo il personale sanitario ma anche quello amministrativo».
Si è tornato a parlare dell’annosa questione della carenza di medici ritenendo che sarà importante rivedere i contratti perché il privato sta risucchiando molto personale al pubblico, rischiando così una deriva non solo di mancanza reale di medici ma anche una trasmigrazione dalle comunità più piccole. Il privato deve dialogare con il pubblico ma non può sostituirsi ad esso. A riguardo l’Assessore ha le idee chiare, il privati dovrà integrarsi con il pubblico mettendo a disposizione la sua diagnostica per contribuire allo snellimento delle liste di attesa.
Così come reso noto da Insanitas (CLICCA QUI) la riconversione degli ospedali Covid è stato il punto all’ordine del giorno inserito sotto richiesta di Pino Galluzzo (FdI), il quale ha ribadito: «Con la stessa urgenza ed emergenza con cui si sono convertiti gli ospedali in Covid center si deve prestare massima attenzione per farli tornare alla normalità». Lo stesso si è fatto portavoce in particolare della protesta dei cittadini barcellonesi.
E’ quanto stabilito dalla Cassazione con sentenza n. 21449 del 25 maggio 2022
Più nello specifico, due infermieri venivano imputati di avere cagionato, in cooperazione tra loro, la morte di un paziente, per colpa generica e specifica, consistita nell’aver omesso di prenderlo in carico, omettendo ogni prestazione sanitaria nei confronti del predetto con specifico riferimento al monitoraggio post operatorio delle funzioni vitali, con una condotta qualificabile di completa inerzia nonostante fossero evidenti segni vari di malessere.
La Corte d’Appello con la sentenza impugnata confermava il giudizio di responsabilità di entrambi gli imputati pronunciato dal Tribunale, ritenendo la sussistenza del nesso causale tra le condotte colpose ascritte e la morte del paziente, sulla base delle testimonianze acquisite, delle consulenze medico legali espletate, l’esame dei documenti ed in particolare della cartella clinica.
L’ azienda Ospedaliera Cannizzaro nella persona del direttore Generale Salvatore Giuffrida prosegue, dopo quella già riconosciuta al personale medico nella stabilizzazione dei precari del ruolo sanitario impegnati durante l’emergenza Covid.
Ritorniamo, nostro malgrado, a parlare di Barbara Balanzoni, non più medico perché radiata, autrice dell’ennesimo commento di basso profilo. Nulla di nuovo. I suoi soliti messaggi sul web contro gli infermieri, che passano ormai inosservati.
Quando però questi vengono condivisi da uno dei sindacati medici più rappresentativi, Anaao Assomed Taranto, qualche domanda nasce spontanea.
Pronta la reazione dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Taranto.
A segnalare il caso alla Fnomceo è il presidente Pierpaolo Volpe.
“Con la presente si segnala per le determinazioni che la FNOMCeO intenderà assumere ai sensi e per gli effetti del Capo IV DPR 221/1950 e Legge 3/2018, che il Dott. Giancarlo Donnola componente del Consiglio direttivo OMCeO Taranto ha condiviso sulla pagina facebook dell’Anaao Assomed Taranto, da lui direttamente gestita e di cui ne è Segretario aziendale, un post offensivo che lede l’immagine e la dignità della Professione Medica ed Infermieristica della Sig.ra Barbara Balanzoni ex Medico radiato dall’Ordine professionale.
Tale fattispecie viola il Codice di Deontologia Medica nella parte che regola i rapporti con i colleghi, con il cittadino e le altre Professioni sanitarie nonché per la comunicazioni tramite mezzi informatici e social network”.
Fonte Nurse Times
Redazione NurseNews.eu
Il 21 giugno di quest’anno è stata pubblicata una sentenza della Cassazione (di riforma della Corte d’Appello di Campobasso) che rimedia ad un evidente errore di individuazione del diritto, oggetto del giudizio da parte dei giudici di merito, la cui lettura ci permette di verificare come spesso si debba attendere un giudizio di Cassazione per individuare l’interesse giuridicamente protetto in relazione ad un danno da lavoro.
Il caso esaminato dall’Alta Corte (Cass. Civ. n. 17605/2021) investe un lavoratore che, dopo aver subito un infortunio nel lontano 1991, subisce un intervento chirurgico, accompagnato da una necessaria trasfusione di sangue, a seguito della quale scopre soltanto nel 2008 di aver contratto una grave forma di epatopatia da Hcv, che lo avrebbe poi portato al decesso nel 2011.
Poiché l’infezione e quindi la morte del lavoratore, erano collegate all’infortunio subìto nel 1991, la vedova del lavoratore aveva presentato all’INAIL istanza di rendita ai superstiti ma, dopo un primo riconoscimento in fase giudiziaria, la Corte di Appello di Campobasso aveva ribaltato la pronuncia, affermando che l’epatopatia era stata accertata oltre il termine decennale per avanzare pretese, fissato dall’art. 83 del Testo Unico sulla sicurezza n. 1124/65 e che nell’infortunio del 1991 non c’era stata esposizione a tale rischio patogeno.
Oggetto: L. 234/2021 Art. 1 c. 268 lett. b – richiesta convocazione.
Gentile Assessore,
salutiamo con i migliori auspici la Sua designazione alla guida dell’Assessorato alla Salute.
Tante e tutte rilevanti sono le questioni, che riguardano la nostra sfera di responsabilità, di cui Ella sarà chiamata ad
occuparsi.
Con l’ordinanza n. 30543 del 18.10.2022, la Cassazione afferma che il lavoratore adibito a mansioni inferiori rispetto a quelle del proprio inquadramento può legittimamente rifiutare lo svolgimento della prestazione, laddove il CCNL applicato sanzioni unicamente il rifiuto di svolgere compiti che rientrano nella qualifica di appartenenza.